✍ Messaggeri d’amore

imagesIl basso di donna Assunta è un piccolo bazar. Ogni mattina, con paziente solerzia, espone ogni sorta di mercanzia. Appendendola o appoggiandola al telaio della porta e sul ripiano di marmo antistante il suo piccolo locale. Ed ogni sera, al calar delle tenebre, la ripone in casa, ammassandola alla bell’e meglio. Dopo aver consumato un pasto frugale e guardato il telegiornale dal minuscolo televisore posto su un ripiano di formica, s’infila nel giaciglio addossato alla parete e, in breve, russa come un trattore.

Gli affari non vanno male, soprattutto d’inverno con le scuole aperte. Merendine, quaderni e penne vanno a ruba. Così come il noleggio dei VHS e i CD tarocchi. Senza contare  bacinelle, strofinacci, sigarette, lampadine, carta igienica, giocattoli e, fiore all’occhiello, i  fumetti d’epoca usati. C’é gente che per trovare il Grande Blek o Diabolik é pronta a qualsiasi spesa e chilometraggio. Come il cafone, elegante e distinto e vistosamente claudicante che,  il primo giovedì di ogni mese, viene da un paese della provincia di Caserta a prendere il suo bel mucchietto di Capitan Miki.

Nonostante i 40 anni e passa, e la vita certo non facile, la donna conserva ancora tracce  abbondanti dell’avvenenza giovanile. E non le mancano spasimanti, anche insistenti e invadenti. Pronti ad approfittare di un attimo di debolezza, nella solitudine in cui si è chiusa dopo la scomparsa del moroso. Svanito nel nulla proprio il giorno delle nozze.

Esuberante ed allegro, col sorriso perennemente stampato sulle labbra, Carmine aveva infranto parecchi cuori prima di sistemarsi con la zarellara. Muscoli capaci ancora di sobbalzare in  tanti petti puntuti, al rinvenire di qualche istante, di qualche emozione, vissuti con quella simpatica ed irresistibile canaglia.

Piove e fa freddo quando qualcuno picchia alla porta del basso di Assunta. È la controra e lei, prostrata dall’influenza, sta rannicchiata sotto le coperte, alla ricerca di calore. Non vorrebbe alzarsi ma chi bussa non è disposto a rinunciare. Così, a fatica, si alza e apre uno spiraglio. L’appuntato, fradicio e stanco, non usa mezze parole e viene subito al dunque. Esperite le formalità di rito. Lo scheletro di Carmine è stato ritrovato in un pilone di un ponte crollato per le infiltrazioni d’acqua piovana. Le indagini hanno dimostrato che l’uomo vi è stato incarcerato vivo.

Assunta rimane rinchiusa nel basso per giorni e giorni. Nel letto, dove si è rifugiata, piange e dorme, imbottita di sonniferi. Tenta, a modo suo, di lenire il dolore, di trasformare la realtà in un brutto sogno. E i ricordi del passato, le gioie di momenti felici, riescono  a malapena a sedare l’inconsolabile tristezza.

Piove e fa freddo quando, dopo giorni di totale isolamento, qualcuno picchia all’uscio. Stavolta, però, il tocco é timoroso, delicato. E non insiste. Assunta, in vestaglia, pur spossata si rimette in piedi, barcollando. Sta per aprire quando si accorge di una lettera infilata sotto la porta. La raccoglie, dà uno sguardo fuori, dove non c’é che pioggia, fitta e gelata, poi ritorna a letto  e s’immerge nella lettura.

La luna era piena, quella notte. E il caldo asfissiante. Carmine e un altro tizio sono in ginocchio, con le mani legate dietro la schiena. I camorristi sogghignano, bestemmiano e si divertono a scaracchiare sui loro volti, come un tiro al bersaglio. Uno dei quattro, poi, si avvicina agli inermi e sprigiona un fiotto copioso e caldo di urina sui loro corpi, sulle loro teste chine e mute. Il boss, in arrivo, ha già decretato la loro fine. Saranno prima massacrati con le mazze e con l’acido, poi gettati ancora vivi nel cemento. Il più vecchio pagherà così per aver sottratto qualche etto di eroina, mentre il giovane sarà curato personalmente dal capo. Colpevole di aver illuso e compromesso la sua secondogenita.

Il fulgore della luna illumina a giorno quella cava sterrata, lercia e desolata. Gli attrezzi dei muratori sono stati attoniti testimoni dell’ennesima barbarie. Ed il povero cemento è stato costretto, ancora una volta, ad ingoiare carne indigesta. Forse per questo, o per miracolo, non si è indurito del tutto lasciando il tempo ad una mano, e poi al resto un corpo di venirne fuori. Malconcio, spappolato e sfigurato, ma vivo.

Donna Assunta è diventata più bella. E non tralascia più il suo aspetto. Soprattutto il primo giovedì di ogni mese. Quando risplende come una stella.

✡ ogni riferimento a persone, fatti, cose o animali è puramente casuale